Passaggi per pesci

Nei corpi idrici, i pesci che trascorrono l’intera vita in un unico posto sono veramente pochi: la maggior parte delle specie ittiche infatti si sposta da un luogo all’altro, a seconda della stagione o dello stadio vitale raggiunto, alla ricerca dei siti migliori dove potersi nutrire e riprodurre. Basti pensare ai grandi migratori come le anguille, gli storioni e i salmoni, o semplicemente alle numerose specie che si spostano per tratti più brevi, come la trota lacustre adulta, la lasca o il vairone.
Essendo legata ad attività fondamentali della vita dei pesci, quali l’alimentazione e la riproduzione, l’attività migratoria rappresenta un adattamento comportamentale di straordinaria importanza, evolutosi principalmente per sopperire alla scarsità di cibo o all’eccessiva competizione per i siti trofici e riproduttivi.
Spesso, però, il corso d’acqua è interrotto da traverse, briglie o dighe che costituiscono delle barriere insormontabili per la risalita delle specie ittiche.
Questo problema è parzialmente risolvibile attraverso apposite opere chiamate in generale “passaggi per pesci”, vere e proprie strutture artificiali che consentono alla fauna ittica di superare ampi dislivelli, creando un vero e proprio “corridoio ecologico”. Il ripristino della naturale connessione tra i vari habitat fluviali rappresenta dunque un obiettivo di primaria importanza della nuova politica di gestione degli ecosistemi acquatici, e la realizzazione di nuovi passaggi artificiali per pesci che consentano i flussi migratori della fauna ittica costituisce il primo importante passo verso il raggiungimento di tale obiettivo.

I passaggi artificiali, qualsiasi sia la loro tipologia, sono dispositivi appositamente progettati per attirare i pesci in un determinato punto a valle dell’ostacolo e consentire loro il superamento della barriera, permettendo la risalita -o la discesa- del corso d’acqua.
Realizzare un passaggio artificiale per pesci non è così banale come può sembrare. I fattori da tenere in considerazione sono veramente numerosi e nessuno di questi può essere trascurato se si vuole realizzare una struttura che sia pienamente funzionante. La progettazione deve seguire delle fasi precise, in cui vengano studiate tutte le condizioni al contorno e i vincoli imposti dalle caratteristiche ecologiche ed ambientali dell’area in cui verrà collocato il passaggio per pesci.
Dapprima, la discontinuità in esame viene studiata in tutte le sue caratteristiche essenziali, come la tipologia, le dimensioni e, in particolare, l’altezza del salto e la sua valicabilità da parte delle varie specie ittiche che abitano il fiume.
Per consentire la risalita dei pesci l’opera deve tuttavia avere delle caratteristiche strutturali e dimensionali tali da garantire acqua sufficiente ma non eccessiva turbolenza, altrimenti l’animale non riesce a contrastare la corrente e a risalire, rendendo inutile la presenza del passaggio stesso. Fondamentale è anche scegliere la giusta collocazione del dispositivo di risalita, in modo tale che i pesci trovino agevolmente l’inizio del passaggio e non siano attratti da altri punti ad elevata velocità di corrente.
Tutti questi criteri devono dunque essere rispettati e i vari parametri valutati da esperti del settore, in modo da realizzare una struttura che svolga a pieno il proprio ruolo.

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